Associazione Baskin ODV

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Il baskin e la via delle mandorle

mar 16, 2024

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In questi giorni molti avranno letto della nomina a ufficiale al merito della Repubblica Italiana conferita dal Presidente Mattarella all’ing Bodini, colui che molti anni fa a Cremona ha inventato la disciplina del Baskin. Proprio Cremona è il luogo in cui Rita ha visto la prima partita di baskin restandone affascinata.

Tornata in Sicilia, Rita ha individuato Avola come il luogo dove già si giocava a Baskin e se calcoliamo che la distanza tra Cremona e Avola è pari a 1.400 km circa, adesso chi legge questo post, può capire perché abbiamo messo come titolo “il baskin e la via delle mandorle”: Cremona città del torrone (con le mandorle) Avola famosa per…le mandorle.

E insistendo sulle mandorle, possiamo raccontare che Rita iniziò a macinare chilometri e non mandorle per raggiungere Avola per seguire corsi di aggiornamento sul Baskin.

Giunse il momento di mettere a frutto questa esperienza e nel 2008 propose alla dott.ssa Ciotta della scuola Antonino De Stefano un progetto di inclusione.

A seguire si occupò con la collaborazione di Giovanni Basciano della creazione di un corso per docenti di educazione fisica e docenti di sostegno che ebbe un ottimo riscontro.

Quando il primo gruppo di soci pensò di costituire ASD Granata Basket Club e chiesero agli amici di Avola chi avesse fatto corsi da loro sul Baskin la risposta fu immediata: Rita Novara.


Per lei: “il baskin richiede grande empatia e sensibilità, ma ti fornisce una grande carica agonistica. La realizzazione anche di un canestro da parte di uno dei ragazzi sprigiona entusiasmi non comuni e difficilmente descrivibili”.

Rita non si sottrae quando però afferma: “le difficoltà esistono, il cammino verso una cultura dell’inclusione è ancora lungo, possiamo dire che lavorare su questi temi a scuola è più semplice, per i ragazzi è normale relazionarsi con compagni che hanno delle disabilità, nello sport invece bisogna impegnarsi per far capire che si può giocare insieme e che tutte/i possono dare qualcosa di importante.”

“Devo anche dire che la mia esperienza mi ha fatto capire che questo messaggio arriva più facilmente tra studenti delle scuole medie piuttosto che tra quelli delle scuole superiori.

E’ ovvio che adesso tendenzialmente, una ragazza o un ragazzo preferiscano giocare in contesti molto competitivi dove l’obiettivo della vittoria e della sfida con i loro coetanei è preponderante.

Dobbiamo altresì lavorare ed insistere sul coinvolgimento delle società sportive del territorio, ti accorgi però che stai lavorando bene nella diffusione di questo sport da piccoli segnali, ad esempio un amico che praticava il basket a Trapani e si è trasferito in un'altra città, ti manda su whatsapp una foto della sua nuova squadra, e vedi che in quella nuova realtà lui per continuare a giocare a basket ha scelto una squadra di baskin.

Il resto lo fanno i tanti riscontri positivi che ci danno le famiglie, il loro coinvolgimento, e i tanti piccoli miglioramenti che giorno per giorno verifichiamo in palestra."

Quella palestra dove possiamo confermare Rita riesce a valorizzare e mettere a disposizione anni di studio e apprendimento sul campo. Mostra meno

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